Cartoline da Peschiera
Ultima modifica 11 luglio 2023
Ieri e oggi
Peschiera Borromeo in cartolina
Cent'anni di storia per immagini
(testi di Sergio Leondi)
Ringraziamenti
Ieri e oggi - Peschiera Borromeo in cartolina
Cent'anni di storia per immagini
(testi di Sergio Leondi)
"Saluti da Bettola di Peschiera Borromeo"
(cartolina degli anni Sessanta, ed.privata E.Sirtori, Collezione Antonio Milinazzo)
Ringraziamo per le immagini fornite: Antonio Milinazzo, Conte Gian Vico Borromeo, Sergio Cifelli, Lino Ferrari, Fam. Gerosa Brichetto, Annibale Mazzola, Fam. Parapini, Maria Luisa Sirtori, Fam. Temporali. Sirtori. anni Novanta
INTRODUZIONE
E' stata una piacevolissima sorpresa, apprendere che il Servizio Comunicazione del Comune, nell'ambito delle manifestazioni che vanno sotto il nome di "In tutti i sensi", stava pensando di realizzare una mostra, con pubblicazione annessa, dedicata alle cartoline illustrate di Peschiera Borromeo.
Sorpresa doppia, perché mai e poi mai avremmo immaginato che il numero di tali cartoline fosse così elevato: circa 80, distribuite nell'arco di un secolo e più, dalla fine dell'Ottocento ad oggi.
Abbiamo accolto quindi con entusiasmo la proposta dell'esposizione pubblica e della presente rassegna, certi di offrire alla cittadinanza qualcosa di simpatico che resterà nel tempo e nella memoria collettiva, spunto per utili riflessioni.
Non si tratta di un'operazione nostalgica che fa leva sul "come eravamo" di gusto "retrò", secondo cui "era meglio… quand'era peggio"! Difatti, pur senza nulla togliere al fascino e al romanticismo genuino delle antiche immagini, altrettanto importanti mi sembrano quelle più moderne, le quali ritraggono una Peschiera Borromeo che ancora ricordiamo senza sforzo, e quella che sta sotto gli occhi di tutti noi, adesso.
Ecco perché l'iniziativa fa riferimento a ieri e all'oggi, con l'aggiunta relativa alla storia, attraverso le cartoline, degli ultimi cent'anni di vita comunale.
Per mezzo di testi, didascalie e foto, vediamo qui documentata la "costruzione" della città, da frammentate, minime entità localistiche, a centro urbano moderno, unitario, razionale, proiettato verso il futuro.
Uno sviluppo avvenuto in maniera graduale e armonica, facendo tesoro del retroterra culturale e sociale delle precedenti comunità, le cui "radici storiche" continuamente difendiamo e valorizziamo.
"Peschiera Borromeo in cartolina, ieri e oggi!
Immagini di Peschiera antiche e recenti, belle cartoline illustrate per tutti i gusti e per tutte le tasche. Compratele, signori, comperate cartoline!"
Lavorando un po' di fantasia, possiamo figurarci l'ambulante sul mercato pubblicizzare così la propria mercanzia, pressappoco come faceva quell'altro più famoso venditore di leopardiana memoria, il quale però offriva generi affatto diversi al disincantato passeggere: almanacchi e lunari per l'anno nuovo.
In entrambi i casi, difficile resistere al richiamo, l'illusione in fondo è la medesima: acquistiamo calendari benauguranti sperando che questi ci portino fortuna; prendiamo e spediamo cartoline per farci ricordare da amici e parenti.
Dentro a questi minuscoli cartoncini rettangolari, c'è un po' l'umana vicenda del mittente e del destinatario. Eppoi, nella maggioranza dei casi, cogliamo l'aspetto del tal posto in un determinato istante. Facendo scorrere le cartoline di Peschiera Borromeo, le quali suppergiù hanno un secolo di vita, vediamo la storia dei nostri paesi, il passaggio da piccole comunità rurali, ad una città moderna e funzionale.
Ovviamente le cartoline, e più in generale la fotografia, non sono la sola fonte per ricostruire il passato prossimo.
Tuttavia svolgono una funzione molto utile, di supporto al lavoro dello storico, registrano visivamente i cambiamenti da un'epoca all'altra. L'agevole, immediata leggibilità delle immagini, fa risparmiare un sacco di tempo, consentendo inoltre a chiunque di trarre valutazioni personali, senza bisogno di filtri e mediazioni altrui.
Cartolina realizzata nel 1980 da Paolo Caccia Dominioni
per il Conte Gian Vico Borromeo (Collezione Sergio Leondi)
Ma c'è di più. La cartolina illustrata, al di là di quel che mostra a prima vista, costituisce uno strumento assai efficace di rappresentazione della realtà locale (lo sostengono fra l'altro gli esperti di comunicazione di massa, e nello specifico gli studiosi di storia sociale della fotografia). Attraverso la cartolina illustrata, il fotografo, o piuttosto il committente (colui che paga e indirizza il foto-reporter), invia dei messaggi, magari in maniera inconsapevole, che correttamente interpretati consentono ai contemporanei e ai posteri di sfondare l'immagine e di leggere una serie notevole di informazioni.
Non solo di carattere storico-geografico-urbanistico (il tal palazzo era così, oggi non più), ma anche economiche, sociologiche, e così via (tre eleganti ciclisti in gita a Peschiera, negli anni Venti o Trenta, dicono parecchio, come quella famigliola dall'aria sbattuta, modestamente vestita, davanti alla chiesa di Mirazzano, all'inizio del '900: ne riparleremo).
Cercando le cartoline di Peschiera
Quante sono le cartoline di Peschiera Borromeo?
Se lo si chiede in giro, perfino ai peschieresi d.o.c., questi risponderanno che al massimo si contano sulle dita di due mani.
La verità invece, è che di mani ne servono molte di più, perché le cartoline a me note sono un'ottantina, realizzate in quasi cent'anni, e non escludo che ne esistano altre ancora, sparse per il mondo, a dormire sul fondo di armadi e cassettoni della nonna, su polverosi solai e nell'umide cantine.
Ad averne rintracciate un cospicuo numero, è un concittadino di Bettola: Antonio Milinazzo.
In vari anni di ricerca presso conoscenti, mercatini specializzati, egli è riuscito a collezionarne circa 60 di Peschiera, più altre sull'Idroscalo e l'aeroporto.
In particolare è grazie alla sua raccolta (con modeste integrazioni da parte di chi sta scrivendo queste note, e di altre cortesi persone) che può vedere la luce la presente pubblicazione, primo parziale tentativo di catalogazione, con riproduzione degli esemplari più significativi.
La miglior cartolina finora acquisita inquadra la facciata della chiesa di Mirazzano e parte della canonica; in posa, in ordine sparso, gruppetti di persone: una coppia vestita bene, altre dall'aspetto dimesso, quasi cencioso.
È stata scattata la foto al principio del Novecento. La cartolina ha una lieve coloritura pastello, forse eseguita a mano: pezzo stupendo! Altra cartolina formidabile, piuttosto insolita vista l'ambientazione affatto eclatante, quella che ritrae un terzetto di azzimati ciclisti sulle rive della roggia antistante il mulino del castello di PeschieraBorromeo, mulino piuttosto fatiscente, ben visibile sullo sfondo.
Dalla foggia dei copricapi e degli abiti indossati dalla comitiva, potremmo datare la cartolina agli anni Venti-Trenta.
Mulino all'ingresso del borgo medioevale Peschiera Borromeo (anni Venti/Trenta)
Più tradizionale il tema trattato da una delle cartoline seguenti, peraltro non meno straordinaria, che incornicia il monumento-simbolo del Comune, ossia il turrito maniero dei Borromeo, coi muri della fronte ancora intonacati (i lavori di scrostamento furono compiuti nel 1937; la cartolina è quindi anteriore a questa data).
Già vista, comunque rara, la cartolina in cui si scorge la chiesetta di San Martino a Zelo, con folla assiepata, forse in procinto di iniziare la processione: primid ecenni del secolo scorso.
Del '39 una cartolina con veduta da sud-ovest dell'abitato di Linate, con il fontanile che scende lungo la via Rimembranze: piccolo paese di gente povera.
"Collage" della Cartoleria/Orologeria Carlo Mazzola, anni Settanta
Ugualmente interessanti, nonostante la più giovane età, altre cartoline che ritraggono la Peschiera Borromeo odierna o quasi, le zone residenziali o industriali: per esempio le "Due Torri" della Paullese Nuova, arteria senza barriere laterali, con traffico pressoché inesistente; le verdi ortaglie della Cà Matta, le quali sbarrano la Via Papa Giovanni XXIII; il laghetto Azzurro e il quartiere Il Quadrifoglio; l'Europlastic di Plasticopoli, lo Stabilimento Imperans e la Nuova Centrale del Latte di Bettola......
EDITORI CORAGGIOSI
Tanto di cappello a quei coraggiosi editori, che a distanza di vari decenni riescono a farci rivivere atmosfere e momenti del bel tempo che fu, e rivedere luoghi cari, com'erano allora (solo di tre editori locali si conoscono i nomi: Piero Spiantini, A. Barzaghi, Giuseppe Germani, rispettivamente titolari di posteria, cartoleria e "regia privativa").
Grazie tante, anche a coloro che in anni più recenti hanno prodotto altre cartoline.
Davanti a tutti, per l'alta qualità delle immagini, realizzate per scopi assolutamente non venali, il Conte Gian Vico Borromeo: 5 vedute aeree della rocca avìta, più un graziosissimo artistico disegno dall'alto, eseguito per lui da Paolo Caccia Dominioni nel 1980.
A seguire: Carlo Mazzola, nostro Sindaco per quasi due decenni, titolare di una "cartoleria-orologeria", col figlio Annibale, a sua volta ex Sindaco, di professione assicuratore: a loro si devono cartoline con diverse istantanee del territorio.
La Foto Piazza di Mezzate (castello di Peschiera e 12 cartoline su Mezzate-Bellingera e vicinanze); la Tabaccheria Sirtori (3 cartoline sul castello, più altri luoghi); la famiglia Temporali, proprietaria della Trattoria dei Cacciatori a Longhignana (ex maniero, immortalato 2 volte dall'aereo).
Per finire le cartolerie Galluzzi di Ponte Lambro (ponte sul fiume) e Ballerini (4 cartoline su Zelo), un non meglio identificato A.R. (3 cartoline su Zelo), Lino Ferrari fotografo (6 esemplari, sempre sulla medesima località).
Complimenti vivissimi ad Antonio Milinazzo, il quale non risparmia fatiche e spese per arricchire sé stesso e noi tutti di immagini èdite e inedite.
La nuova città
(edizione Lino Ferrari, anni Ottanta)
Esistono altre cartoline di Peschiera? Probabilmente sì, sebbene io ritenga che il numero delle cartoline peschieresi più in là di tanto non possa andare: il Comune nelle sue forme attuali ha origini recenti (1934), la sua importanza è stata fino a ieri l'altro alquanto modesta; pochi abitanti, con un grado di istruzione piuttosto scarso, poco amanti della corrispondenza epistolare, sia pur sotto forma dei canonici "cari saluti…".
La piscina di Zelo
(edizione Lino Ferrari, anni Ottanta)
In un recente passato l'Amministrazione Comunale mi chiese di elencare quelli che secondo me erano i monumenti più rilevanti del territorio, sacri e profani: compilai una lista che ne comprendeva dodici, con relativi dati storico-cronologici essenziali.
Opportunamente la Giunta ne fece altrettanti cartelli segnaletici, turistici, collocati nei luoghi di rispettiva pertinenza. Quella lista, ebbi modo di scrivere, non era esaustiva: altri siti si potevano indicare, specie a tipologia e valenza ambientale, ecologica. Ma il ventaglio di soggetti degni di una notazione, di targa (e di uno scatto fotografico) è ancora maggiore. Si pensi, solo per fare un esempio, agli impianti sportivi (maneggi, campi da golf, piscine e così via) o alberghieri.
Anche all'alba del Terzo Millennio, le cartoline possono avere ancora un loro mercato, non solo per i collezionisti. Certo è più comodo e veloce salutarsi per telefono, o digitare messaggi via Internet ; ma la cartolina non è affatto fuori moda; scriversi a mano, ricevere e spedire cartoline illustrate è tutto un altro piacere, è un simbolo di simpatia che rimane nel tempo, a ricordarci persone e luoghi amati, checché ne pensino i misantropi. Già che ci sono, colgo l'occasione per invitare cortesemente i lettori e i concittadini a darmi notizia di pezzi inediti o doppi di cui dispongono, ovvero dei quali conoscono l'esistenza, in vista di una eventuale riedizione aggiornata del presente mini-catalogo. D'ora innanzi, per quanto mi riguarda, credo che difficilmente riuscirò a star lontano da una bancarella con cartoline, anzi aspetterò con ansia di udire lo strillo accattivante del bonario venditore, lontano parente di quell'altro reso celebre dal poeta di Recanati: "Cartoline, cartoline antiche e nuove!".
La storia di una comunità assomiglia a un complesso mosaico, fatto di tante minuscole tessere. Come ho cercato di dimostrare, le cartoline illustrate sono parte integrante di questo mosaico, e chi ha saputo radunarle merita il plauso generale.
Persone come Antonio Milinazzo sono la dimostrazione che un numero crescente di cittadini ama davvero Peschiera, impiega tempo e quattrini, ciascuno di essi cercando di portare il proprio contributo, grande o piccolo che sia, con modi e forme diverse, alla conoscenza delle nostre radici culturali, e conseguentemente alla crescita della comune coscienza civile e sociale: è un buon segno, un segno di civiltà.